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lunedì 20 maggio 2013

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"Sei genitore  Paga, se vuoi guida e stai vicino al tuo ragazzo ma lasciagli vivere la sua vita almeno sportiva"

Marco Paganuzzi, coach del Quinto, una delle squadre più quadrate della A2 maschile, girone Nord, mi ha inviato il suo pensiero sul tema della comunicazione tra tecnici, atleti e genitori.


Eccolo:





Colpa degli altri, mai nostra - La tendenza purtroppo è la stessa che troviamo nel rapporto figlio/professore: il motivo dello scarso rendimento è sempre di quest'ultimo. Purtroppo è una questione culturale tipica del nostro paese e dei nostri tempi.

Dialogo si, ma ... - L'allenatore deve sempre avere rapporti con i genitori e raccontare loro come procede la maturazione del ragazzo senza mai entrare nel dibattito tecnico/tattico.
  • Quanti ne ho visti di genitori urlanti sugli spalti contro allenatori e compagni del figlio, 
  • quanti ne ho visti "cazziare" il figlio su aspetti tecnici, 
  • quanti ne ho visti far cambiare mille squadre ai figli perché l'allenatore non andava bene, 
  • quanti ne ho visti imporre al figlio le proprie idee, 
  • quanti ne ho visti fare ingerenze sugli aspetti tecnico/tattici. 
E tutte le volte ho visto ragazzi incolpevoli, umiliati dalla prepotenza dei genitori, incapaci di scrollarsi di dosso da un punto di vista sportivo, la figura ingombrante e vivere la propria esperienza sportiva senza condizionamenti.

Quanti ne ho visti smettere prima del tempo e poi ritrovarli 8,9,10 anni dopo e sentirgli dire "ho sbagliato avrei dovuto continuare ma....."

Ritornando alla frase iniziale per me dovrebbe essere: "Sei genitore  Paga, se vuoi guida e stai vicino al tuo ragazzo ma lasciagli vivere la sua vita almeno sportiva"


E tu? Sei un genitore? Un tecnico? Perchè non esponi la tua opinione? Ti aspetto, scrivimi a:





3 commenti:

  1. NON SONO PROPRIO D'ACCORDO! Ho meglio lo sono in parte. Paganuzzi esamina solo un aspetto e solo un certo tipo di genitore. Grazie a Dio ce ne una folta schiera (di cui mi sento di far parte) che non é affatto come ci descrive lui a cui farebbe invece piacere avere un rapporto un pochettino diverso con l'allenatore e la Società in generale. Troppo facile sparare sulla croce rossa.

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    Risposte
    1. Ciao Anonimo, come ti chiami?
      Sei un genitore, un atleta, un dirigente, un tecnico?
      Vorresti essere più preciso su cosa non sei d'accordo?
      A mio avviso Marco ha elencato quelli che sono gli atteggiamenti che i genitori dovrebbero evitare.
      Ma non ha detto che tutti i genitori sono così.
      Aspetto una tua precisazione, sarà molto utile per continuare questo dibattito.
      Ciao!

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  2. Ho già commentato anche nel sito della waterpolodevelopment e integro il mio pensiero:
    Con la scusa che i genitori non devono interferire con quanto fanno i propri figli (vale per tutto eh..scuola, sport, catechismo…) ognuno è libero di fare i propri comodi con i figli degli altri!!!!! A volte anche andando contro le regole che i GENITORI impongono ai propri ragazzi. Ma fatemi il piacere....Oggi tutti vogliono sentirsi educatori dei figli di qualcun'altro ma gli unici a non doverlo essere alla fine sono i genitori troppo scomodi. E' vero qualche genitore esagera ma visto che gli allenatori e le società sono così bravi basta saper scremare (o questo non lo sanno fare?).
    Bellissimo l'intervento di Mino Di Cecca.

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