martedì 23 ottobre 2012

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Non è un post semplice, questo.
Non si tratta di suggerire alle società di togliere le corsie dal bordo vasca e gli accappatoi sulle gabbie dei palloni, o le porte di allenamento nel lato corto dell'impianto.

Si tratta di creare un manuale di istruzioni a 360°, da costruire insieme con la sensibilità e la competenza di tutti. E nonostante la stanchezza di chi come me vede che le cose non cambiano mai in meglio, semmai in peggio. A questi (me compreso) dico che non dobbiamo mollare, ma dare il nostro contributo per fornire idee utili e contribuire al cambio di rotta.

  • TV: Diritti o Doveri? - Nella Normativa FIN si parla di Doveri,  Volley e Rugby parlano invece di Diritti. La differenza non è poca. Condivido la necessità che esistano Doveri TV, ma quelli che attualmente leggo mi sembrano un limite e non un propulsore. 

"Obblighi Televisivi: qualora le Società decidano di stipulare un contratto con un’emittente televisiva locale, le emittenti televisive stesse non possono trasmettere l’incontro in diretta. Tale divieto è esteso sino alle 24 ore successive alla disputa dell’incontro a condizione che l’incontro stesso sia oggetto di ripresa televisiva nazionale. La squadra ospitante deve fornire al termine dell’incontro alla squadra ospite, copia della registrazione dell’incontro su cassetta BETACAM od in altri standard. In caso di mancata consegna o di rifiuto, alla Società ospitante viene comminata una sanzione pecuniaria di €. 1.000,00. Si invita la Società ospitante, ad inviare una copia della cassetta c/o la sede del Settore G.U.G. Nazionale per una sempre più completa qualificazione arbitrale. La F.I.N. si fa carico di dare disposizioni circa la corretta applicazione di quanto sopra esposto, controllandone l’avvenuta applicazione"..   
Estratto dal regolamento 2012/13 Clicca qui per leggere tutto

Ecco, io credo che i doveri di una società siano quelli di fornire il miglior prodotto possibile, non qualsiasi standard. Una volta le gare  raccolte durante il sabato venivano riutilizzate per produrre una bellissima trasmissione TV (leggi qui per approfondire). Un discorso che non si può minimamente affrontare se le riprese sono amatoriali: è chiaro che serve una emittente televisiva d'appoggio.

E' anche chiaro che una emittente televisiva difficilmente accetterebbe una condizione come questa: "qualora le Società decidano di stipulare un contratto con un’emittente televisiva locale, le emittenti televisive stesse non possono trasmettere l’incontro in diretta. Tale divieto è esteso sino alle 24 ore successive alla disputa dell’incontro a condizione che l’incontro stesso sia oggetto di ripresa televisiva nazionale".

Insomma, vanno equilibrati i diritti e i doveri, elevando entrambi per un fine comune: la migliore diffusione della pallanuoto nel piccolo schermo, sia attraverso le emittenti nazionali che locali. Ovviamente è sottinteso il ripristino della trasmissione tv di cui vi parlavo poco fa.

  • Creare un Ufficio apposito all'interno di ogni società di A1/A2 - No, non parlo di un ufficio targato FIN, che comunque ci deve essere. Parlo di un riferimento che ogni società deve pagare per svolgere una attività di livello professionale. Un ufficio Marketing che si occupi di creare le condizioni necessarie al raggiungimento dell'obiettivo. Coinvolgendo le emittenti locali ci sarebbero molte cose interessanti da fare, alcune delle quali remunerative.
  • Scegliere opportunamente le partite - la presenza di questi Uffici, in aggiunta a quello istituzionale e ai referenti Rai, permetterebbe certamente di ovviare a certi scivoloni che fanno solo male allo sviluppo della pallanuoto. Un gruppo di professionisti che si interrogano insieme su come organizzare il palinsesto televisivo, rispettando i problemi di tutti, anche della RAI stessa: so bene che, per motivi economici a volte si rende necessario utilizzare una troupe che il giorno dopo sarà presente in area geografica limitrofa, magari per il calcio, il basket o altro. So anche che quando si fanno accordi a carte scoperte si riesce sempre a trovare una soluzione soddisfacente per tutti.
  • Creare collaborazioni per migliorare il prodotto - Abbiamo un problema cronico, i riflessi dell'acqua. Se ci chiamassimo "calcio", un gruppo di studio voluto da RAI e LEGA CALCIO si sarebbe riuniti e avrebbe risolto in poche ore il problema con una innovazione o una modifica tecnica. Magari anche costosa, ma che si sarebbe tradotta in un prodotto ancora più appagante. Ci chiamiamo invece "Pallanuoto", e la sola idea di oganizzare un gruppo tecnico di studio farebbe pensare a RAI e FIN di dover sbosae soldi in cambio di .... niente, perchè bene che ci vada le nostre partite sono viste da 20.000-30.000 persone, con un record di 78.000. Immaginate però di aver preventivamente coinvolto nel business le emittenti locali: queste si renderebbero disponibili (come fu in passato, e me lo ricoda l'amico e regista RAI Dario Barone, con cui ai tempi di watepolonline ho spesso condiviso idee in merito alle riprese TV) a collaborare, per esempio prestando la famosa quarta telecamera, ovvero quella che mostra in sovrimpressione i 30" quando stanno per scadere. Una collaborazione che parte da un dettaglio per proseguire sui binari della ricerca di un prodotto migliore, proprio perchè utile a tutti!
  • Creare uno Standard minimo - Creare da questa esperienza un documento da distribuire alle società di A1, A2 e perchè no, di B, affinchè si preparino internamente ad assolvere a determinati compiti e a rispettare uno standard organizzativo che a tutt'oggi si limita a consegnare, brevi mano un DVD al dirigente della squadra ospite.
  • Creare consapevolezza di quanto sia importante tutto ciò - So bene che ad oggi le riprese rappresentano per le nostre società una rottura di scatole: ma non vi sembra un controsenso? Una società dotata di buon senso comprenderebbe immediatamente che
a) Riprese nitide, spettatori in tribuna, ottimo spettacolo in acqua= soddisfazione dello SPONSOR
b) riflessi dell'acqua, vuoti in tribuna, partite scontate= allontanamento dello SPONSOR.

Qualcosa da aggiungere?

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8 commenti:

  1. layuniquifQuanto pensi possa costare una figura professionale che si occupi dei media?Non pensi sia un progetto utopico pensare che le società di pallanuoto possano permettersi nel loro organigramma una figura del genere considerando le già note ristrettezze economiche in cui navigano?Partiamo da progetti più semplici, riportiamo la gente in piscina, impegnamoci nella promozione degli incontri poi, una volta ottenuti i primi risultati, si potrà ambire a palcoscenici diversi.
    Grazie,Francesco

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  2. Ciao Francesco.
    La penso esattamente come te: "Partiamo da progetti più semplici, riportiamo la gente in piscina, impegnamoci nella promozione degli incontri poi, una volta ottenuti i primi risultati, si potrà ambire a palcoscenici diversi".
    Grzie ad una figura pofessionale, perchè altrimenti come mai in questi 70 anni di vittorie quese cose semplici non sono state mai ottenute?

    Io credo perchè si preferisce scegliere uno straniero mediocre pur di averlo, invece di investire su una figura che:
    1. ottimizza i costi
    2. crea la possibilità di genrare ricavi.

    Molte grazie per il commento!

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  3. Sai benissimo che concordo su quanto dici, e che, per me, è proprio la mancanza di figure professionali in ambito societario a far navigare questo sport in un limbo per pochi, sfigati appassionati fino al midollo. Magari basterebbe rinunciare a qualche straniero, a devolvere per una figura professionale quanto invece "investito" per qualche giocatore che poi sia pronto a migrare in altri lidi, se qualche altro presidente offre di più.
    Ma si tratta di ideare, progettare, pianificare, trovare le risorse umane (magari qualche atleta del settore giovanile che milita in prima squadra e che si sta laureando!!)e solo dopo investire.
    Ma penso che parlare di ciò nel nostro mondo sia ancora prematuro, caro Edoardo.
    Scusa se in questo post sono un pò pessimista, ma francamente vedo la nostra realtà sempre più in difficoltà e senza le necessarie risorse per risollevarsi!!
    Ciao, Gianluca.

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  4. Gianluca, condivido il panorama che descrivi, ma non le conclusioni: se non ci muoviamo ora che siamo campioni di ... molto, quando possiamo farlo?

    Dbbiamo ricordare che i risultati sono un ottimo alleato per far veicolare meglio il prodotto che vendiamo.

    Occorre troare un modo, un metodo, un ... LEGA (?) che abbia la forza di proporre/imporre a tutto il movimento di smettere di navigare a vista.

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  5. Le mie conclusioni derivano dalla constatazione che chi comanda sta nelle stanze dei bottoni e non in vasca, questo è chiaro. I problemi di cui stiamo parlando sono atavici e, attualmente, ingigantiti dalla crisi economica che toglie risorse alle società.
    Penso che una potenziale soluzione per la soluzione delle problematiche potrebbe essere:
    1) Corsi organizzati dalla Fin e obbligatori per la qualifica di dirigente societario svolti a livello regionale dove affrontare tematiche gestionali, economiche e programmatiche specifiche per quanto concerne l'importanza della cura dei settori giovanili e le strategie per il loro sviluppo;
    2)Da parte dei Presidenti superare la visione individualistica della propria società e comprendre l'importanza del sistema pallanuoto nella sua integralità, di comprendere l'importanza di figure professionali da stabilizzare all'interno delle società e di programmare in periodi micro e macro obiettivi da raggiungere in collaborazione con lo staff tecnico.
    I migliori tecnici vanno inseriti nella cura del vivaio, non solo in prima squadra.
    Un saluto.

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  6. Caro Edoardo,
    vorrei fare riferimento solo ad alcuni tra i vari argomenti che elenchi. Temo che la scelta di partite adeguate presenti problemi perchè per ogni giornata le partite sono solo sei, due delle quali, escludendo i turni infrasettimanali, vanno in onda. Come si vede ci sono giornate in cui c'è il serio rischio che quasi tutte presentino sproporzioni inaccettabili per interessanti spettacoli, anche quando sulla carta dovrebbero essere piuttosto equilibrate. In fondo pochi avrebbero immaginato un -13 del Bogliasco che non è proprio una cenerentola a Brescia. Confesso che la mia resistenza da spettatore a quella partita è stata molto breve. E qui vengo all'altro argomento: gli impianti. Per esperienza personale posso dire che il Palasistema è la piscina più antitelevisiva che ci sia in Italia. Esso presenta il concentrato di difficoltà più alto per le ripresa. Già è complicato mettere le telecamere principali dal lato deputato, cioè quello della segreteria, perchè non c'è l'altezza giusta per cui dobbiamo allestire trabattelli (strutture di rialzo). Questo considerando anche che la struttura consta di una serie di pilastri da quel lato. Fino a due campionati fa, dopo lotte con la segreteria che giustamente rivendicava la posizione centrale, spesso ce la acaparravamo per i suddetti trabattelli e almeno riuscivamo ad avere la camera principale al centro anche se sempre troppo bassa. Dall'anno scorso il problema è stato risolto alla radice. E' stato infatti piazzato al centro un grosso tabellone fisso che ci impedisce comunque l'allestimento delle pedane per cui siamo costretti a fare le riprese, oltre a tutte le altre difficoltà, anche in posizione decentrata. Ma questa è solo la punta di iceberg di situazioni spesso precarie. L'illuminazione è, come hai bene evidenziato, il problema principale che si risolve solo con modifiche strutturali di impianti spesso di proprietà comunale e comunque molto costose. Paradossalmente una delle piscine con meno problemi di questo tipo è quella di Bogliasco che però presenta una tristissima parete bianca di pallone pressostatico che è quanto di meno gradevole si possa immaginare per lo spettatore televisivo. Non credo che la scelta dei campi di gara venga influenzata dagli spostamenti delle squadre RAI perchè al momento non è che esse si muovano molto se si consideri che, per restare al solo campo sportivo, la nostra azienda produce poco, visto che la stragrande maggioranza degli sport che vengono trasmessi dalle nostre reti sono prodotti dalle Federazioni e dalle Leghe che contrattualizzano in proprio i vari service di ripresa (fanno eccezione giusto la pallanuoto e la pallavolo femminile). A proposito dell'argomento tabellone 30", è evidente che la soluzione telecamera in più non è facilmente pretendibile e spesso, per quanto possa sembrare strano, qualora anche fosse concessa non è possibile metterla in onda come si deve per problemi tecnici strutturali di regie troppo spartane.

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  7. Descriverò però la soluzione adottata per il basket di A1 che non mi sembra, devo dirlo, facilmente esportabile. La Lega, a cui la RAI paga i diritti (insieme a la7) per la trasmissione delle partite, ha un contratto di produzione con un service che riprende tutte le partite, inoltre ha un contratto con la ditta di grafica che ci fornisce tutto ciò che va in sovrimpressione. In particolare c'è un software che su ogni campo collega i cronometraggi ufficiali (tempo di gioco e tempo di azione) con l'apparato che il tecnico controlla, in modo che abbiamo sempre in onda l'indicazione dei due cronometri così come essi funzionano sul campo. E' evidentemente una buona soluzione, ma l'adottiamo solo in conseguenza di questa formula contrattuale. Infatti purtroppo per tutti gli altri sport con tempo effettivo (incluso il basket di Legadue), il tempo che si vede in onda è un cronometraggio che effettua il tecnico della grafica ossservando il tabellone ufficiale e che naturalmente non può essere esteso al controllo dei 24" del basket e dei 30" della pallanuoto se non, appunto, con una telecamera fissa. Si potrebbe lavorare in questa direzione, cercando per esempio un contatto tra Federazione e RAI, interessando la ditta grafica che ha l'appalto per la nostra azienda per un software comune sui campi di serie A. C'è poi il problema regie. Solo per il basket A1 e parzialmente per il rugby è stata creata una piccola task force di registi fissi (noi l'abbiamo fatto nell'imminenza dei mondiali 2009) e a conoscenza delle cose di questi sport per ottenere riprese più consapevoli. Dal punto di vista RAI, per motivi legati ai vari utilizzi dei registi, non c'è alcun interesse a intraprendere il discorso. Ricordo però che un paio di anni fa fu la stessa Federugby che, d'intesa con la RAI (che gestiva i registi) promosse e organizzò un piccolo corso di apprendimento per i registi e anche per tecnici e operatori di ripresa e i risultati furono apprezzabili. Non so se la strada sia percorribile ma se ne potrebbe discutere.
    E' chiaro in ultima analisi che poi si possono fare tante cose ma se le piscine continuano a rimanere vuote, lo spettacolo offerto ne risente comunque, tanto è vero che proprio nei giorni scorsi il solo fatto che alla Scandone ci fossero più spettatori della solita triste desolazione è sembrato dare qualcosa in più a una partita comunque interessante, sia pure con tutti i consueti problemi di illuminazione.

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  8. Dato per scontato che la diffusione e lo sviluppo della pallanuoto passano (anche) per la diffusione via etere delle immagini delle partite, è necessario analizzare separatamente le problematiche legate a tale necissità.
    1)Produzione delle immagini: concordo pienamente che la ripresa della partita realizzata in maniera amatoriale, tanto per adempiere agli obblighi federali, è una soluzione mortificante che diventa un suicidio mediatico se si decide, incoscientemente, di diffondere le immagini cosi' realizzate. Ma anche la ripresa effettuata con una singola telecamera, anche se professionale, non puo' assolutamente soddisfare una platea televisiva che, per quasi tutti gli altri sport, nuoto compreso, è abituata a ben altri livelli. Ovviamente, il naturale nemico del livello qualitativo (in questo momento piu' che mai)è l'onere economico derivante dall'organizzazione delle riprese. Questo discorsa. credo, valga sia per la RAI che per le emittenti locale, anche se, ovviamente, si manifesta con esiti diversi. Da qui, allora, la necessità di studiare soluzioni alternative che invoglino le Società ad autoprodursi (meglio se con standard minimi comuni) le riprese, affidandosi a service specializati con contratti che coprano tutto il campionato. Apparentemente, questa soluzione puo' apparire improponibile: molte Società hanno difficoltà ad onorare i contratti con i propri atleti, come si puo' pensare di pianificare altre spese? Si puo' se si percorre la strada della collaborazione fattiva tra le Società e tra Federazione e Società, cercando di OTTIMIZZARE l'investimento economico. Un esempio? In molte piazze (Napoli ma credo anche Roma, Genova, etc.) l'impianto deputato ad ospitare incontri di A1M, A1F,A2M, A2F ed anche B è sempre lo stesso. Cio' significa che il sabato pomeriggio si svolgono, in sequenza, minimo 3 partite; le spese di produzione potrebbero essere ripartite, tra le Società interessate, magari in funzione della Serie di appartenenza. Il prodotto realizzato in loco in piu' copie, verrebbe consegnato anche alla Società ospitata, che dovrebbe essere piu' o meno obbligata, in occasione dell'incontro di ritorno, ad organizzarsi in maniera analoga, innescando cosi' un circolo virtuoso.
    per andare nel concreto, una ripresa effettuata con una regia tricamere ed un rallenty, potrebbe essere proposta anche a poco piu di mille euro per giornata di campionato, purchè l'Azienda venga contrattualizzata per tutta la stagioe ed i pagamenti vengano, ovviamente, rispettati.
    2)Diffusione delle immagini
    Fermo restando la priorità delle diffusione sui canali RAI, bisognerebbe cercare di incentivare la trasmissione anche su canali alternativi, "forzando" in questo senso, le clausole di esclusiva della TV di Stato. Sportitalia, (ProRecco docet)potrebbe essere una ottima soluzione, cosi' come i network formati da tv private, sino alla trasmissione sulla tv locale a bacino di utenza cittadino; qualunque livello di veicolazione delle immagini dovrebbe esser sfruttato, senza tralasciare nemmeno il web che diventa sempre piu' strumento di diffusione capillare.

    Questa strada è stata è stata già (felicemente) percorsa da altri Sport, direttamente dalle Federazioni o da organizzatori lungimiranti che hanno preventivato un ritorno economico....Certo, parliamo della pallanuoto, sport di nicchia, difficile da comprendere per i non addetti e non semplicissimo da riprendere (acqua, riflessi, etc)ma, forse,varrebbe la pena di tentare....

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