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venerdì 4 gennaio 2013

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Diciamolo, non sempre le telecronache che riguardano la pallanuoto ci incollano alla tv!
C'è da dire una cosa, però: con le tante emittenti private esistenti sono molti i telecronisti che si possono trovare a dover raccontare una partita di pallanuoto. A questi mi rivolgo, suggerendo loro 4 piccole idee, che ho testato sulla mia pelle.


Verso la fine degli anni 90 con la squadra di Bologna in A1, mi ritrovai spesso a dover affiancare il telecronista (bravissimo) di una emittente privata per dare un contributo tecnico.

Credetemi quando vi dico che non dormivo la notte precedente! Mi documentavo sulle date di nascita degli avversari, sul ruolo, sulle loro reti delle ultime partite, sulla loro percentuale in superiorità numerica, sulle eventuali presenze in ogni nazionale, sul loro passato in altre squadre, perfino sugli assenti e sulla storia recente del team avversario.

Tutto questo per ... non fare brutta figura!

Un giorno mi ritrovai a dover sostituire in toto il telecronista assente, e pur avendo dalla mia la conoscenza del gioco e dei protagonisti fui capace di una telecronaca piatta semplicemente perchè subivo gli eventi, non li prevedevo, non li raccontavo con enfasi.

Insomma, ho constatato sulla mia pelle che fare una telecronaca non è semplice come schioccare le dita. Proprio perchè comprendo la difficoltà di parlare in tv senza essere banali e la necessità imprescindibile di essere attraenti, vorrei proporre 4 piccoli suggerimenti.

Eccoli.


Quando una rete è frutto di un errore della difesa, ricordati di enfatizzare la capacità dell'attaccante di approfittarne.
Genera enfasi, crea un merito, non una colpa. Passano circa 45" tra una rete segnata e la rimessa in gioco. Rendi SEMPRE quel breve periodo una irresisitibile calamita per chi vede la tv, non sottovalutare chi fa zapping.
Segnati nel quaderno la realtà delle cose, che racconterai poi nei momenti morti dell'incontro (sappiamo che ce ne sono), quando ci sarà spazio per il momento tecnico.
Insomma, distribuisci saggiamente EMOTIVITA' e ANALISI.

Questo modo di agire è perfetto anche quando una gara non sta andando secondo pronostico: enfatizza il lavoro che la squadra meno forte sta mettendo in campo per mettere sotto il forte avversario, invece di lamentarti della scarsa concentrazione di quest' ultimo. Al telespettatore piace essere messo davanti ad un evento imprevisto, raccontalo elargendo meriti e non colpe!



 Siamo alla fine del 3° tempo, il divario tra le due squadre è di 4-5 reti. La partita è scontata, ma tu pensa sempre che se il telespettatore cambia canale la colpa è tua. Trova il modo di trattenerlo, tieni il tono della voce alto, come se fossimo di fronte ad un grande evento, la tua preparazione allo specifico incontro ti aiuterà, magari permettendoti di pescare tra le statistiche dei due team il fatto che fin qui la squadra che sta conducendo ha subito più volte il ritorno dell'avversario, proprio nell' ultimo periodo, o viceversa, il team che sta soccombendo ha già dato più volte dimostrazione di saper recuperare in extremis.
Supera la noia che magari avvolge anche te, divertiti e diverti nel raccontare quello che sarà l'estremo tentativo della squadra che sta perdendo (es. ora cercheranno di segnare subito, poi sfrutteranno le loro capacità atletiche per creare una difesa aggressiva volta a rubare palloni e colpire in contropiede).

Insomma, molto, quasi tutto, dipende da te!


Mai sentito il vecchio Dan che racconta di un match di basket?
Il Maestro era incredibile nel raccontare gli ultimi attimi di una gara tirata. Immaginate che manchino 2 secondi, la squadra che sta perdendo di 3 punti sta per tirare due liberi. Il vecchio Dan la raccontava anticipando gli eventi, spiegando la necessità del tiratore di segnare assolutamente il primo libero, per poi sbagliare volutamente il secondo e contare su una maggiore aggressività dei compagni a rimbalzo, per cercare di recuperare il pallone e realizzare rapidamente da 2 punti e agganciare l'Overtime.

E' solo un semplice esempio di come si può raccontare una gara, anticipando gli eventi, ipotizzando le scelte tattiche dei rispettivi coach in base alla situazione falli, al numero di Time Out a disposizione, alla % di realizzazione in superiorità (es. Luca ha 2 espulsioni dopo soli 3' di gioco: difficilmente lo vedremo prima del 4° tempo).
In questo modo metterai lo spettatore nella condizione di "entrare veramente in acqua insieme ai giocatori", lo renderai partecipe degli eventi. Credimi, è una droga: in poco tempo lo spettatore comincerà ad anticipare lui stesso gli eventi, coinvolto nella conoscenza estrema della situazione.


Seleziona poche statistiche, quelle che ritieni più utili e aggiornale costantemente: ti serviranno per coprire tempi morti, ma anche per spiegare l'andamento della gara, per dare la chiave di lettura ad un improvviso crollo di una squadra, o alla rimonta dell'altra. Ricordati di dividerle per ogni tempo di gioco, e di analizzarle-confrontarle tra loro, per controllare se le squadre sono costanti o realizzano picchi di rendimento.


Ecco i miei 4 suggerimenti.
Tu ne hai altri? Postali tra i commenti, li analizzeremo insieme!




2 commenti:

  1. Le telecronache sono un tema che ho trattato spesso, quindi un post del genere è un invito a nozze. Mi permetterei di aggiungere ai tuoi quattro punti un "punto zero", talmente ovvio da essere dato per scontato e talmente scontato da essere spesso dimenticato: seguire il gioco. Troppo spesso si tralascia la cronaca perdendosi in chiacchiere inutili (e talvolta anche fuori luogo), dimenticando che la pallanuoto è uno sport nel quale un telespettatore difficilmente riesce a distinguere un giocatore dall'altro e la funzione del telecronista diventa fondamentale.

    Per quanto riguarda le statistiche, sarebbe molto utile sfruttarne il potere anche dal lato grafico. Esempio banale: in occasione di una superiorità numerica inserire una sottile striscia in sottopancia che evidenzi il rendimento in superiorità/inferiorità delle due squadre durante l'incontro e magari anche le medie relative all'intero campionato in corso. Si prenda esempio dal basket, che riesce a fornire un'ampia varietà di dati in tempo reale senza ostacolare la visione e lasciando i cronisti liberi di seguire direttamente il gioco potendo poi liberamente approfondire i dati che ritengono più significativi.

    Inoltre, il commentatore tecnico potrebbe, similmente alla "lavagna di Zorzi" nel volley, scegliere un'azione che ritiene particolarmente significativa per spiegarla nei dettagli durante un intervallo o un time-out (contestualmente eliminando i microfoni agli allenatori, che troppo spesso finiscono per captare indicazioni del tutto incomprensibili o, peggio, irriferibili).

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  2. un ottimo promemoria! grazie, dario

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