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lunedì 24 settembre 2012

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"Uno dei grossi problemi della pallanuoto nazionale non è quando si gioca, ma in quanti si gioca."

"Sarebbe interessante verificare come è mutato numericamente il contingente nazionale dei giovani tesserati dopo un argento europeo, un oro mondiale, un argento olimpico."





Ho già scritto di questo argomento su waterpolodevelopmentworld: uno dei grossi problemi della pallanuoto nazionale non è quando si gioca, ma in quanti si gioca.


L'ottimo studio di Sandro Campagna, datato 2009
, informa che sono esattamente 11.435 i tesserati italiani in ambito giovanile, tra le categorie Under 13 e Under 20. Nell'articolo che trovate qui mi divertivo a fare un paragone: ogni 200 chilometri quadrti di suolo italiano si trovano solo 8 (otto!) giocatori di pallanuoto!

Prima di entrare nel vivo del post una domanda: lo studio è interessantissimo, e andrebbe fatto ogni biennio, o magari ogni anno. Ne esiste uno aggiornato? Sarebbe interessante verificare come è mutato numericamente il contingente dei giovani tesserati dopo un argento europeo, un oro mondiale, un argento olimpico.


Ecco dunque una elaborazione di quella statistica :




Entrando nel vivo della questione si vede come poco più della metà dei giocatori (il 51, 22%) si trova in sole 4 regioni d' Italia.

Che è certamente la scoperta dell'acqua calda. Ma ribaltando il concetto, è anche la notizia che molto si deve fare. E si può fare, dati i margini!

Come vedrete, tra le 4 regioni regine c'è la Lombardia, caratterizzata dal fatto di non essere poi così tanto esposta al mare (a meno che non sia cambiato qulcosa negli ultimi anni ...). Insomma, superiamo le solite scuse per cui in questo o quel luogo non si può fare pallanuoto: non è vero!



Nello specifico la statistica informa che in Campania, tanto per fare un esempio, giocano 1.150 giovani pallanuotisti: se li cooptassimo tutti a vedere una partita alla piscina Scandone, che ospita fino a 6.000 persone, occuperebbero solo 1/3 di una delle due tribune. Un pò poco, no?


Questo esempio serve a dimostrare come non può bastare il pur lodevole tentativo di invitare i giovani pallanuotisti ad affollare le tribune delle piscine durante le partite di campionato: non sarebbe sufficiente!


L'indotto, poi ... avere pochi giocatori significa che pochi genitori, poche fidanzate, pochi nonni andranno a vedere la partita dei pargoli.


Come possiamo uscire dal ghetto degli sport di STRA-nicchia se non allarghiamo la base?


Ecco, mi pare evidente che si debba assolutamente lavorare su questo. Ma come? e soprattutto, chi lo deve fare?


Lascio a voi questo interrogativo, e vi prego di commentare il mio post regalando al dibattito le vostre proposte:


1) Come allargare la base
2) Chi deve allargare la base

13 commenti:

  1. Ciao, 1) Si dovrebbe sostanzialmente diffondere la pallanuoto tra i più giovani, attraverso eventi, giochi a premi etc e farla conoscere innanzitutto ai genitori che poi sono quelli che quando i bambini sono piccoli decidono. Si potrebbe ideare anche un cartone animato o una serie televisiva, oppure un videogioco che faccia capire quali sono i valori intrinsechi al gioco della pallanuoto e che faccia riconoscere i bambini in quei valori.
    2) Sostanzialmente le società sportive, che con l'aiuto della federazione in termini di sgravi economici etc, dovrebbero essere invogliate all'attività giovanile di alto livello. Secondo me bisognerebbe invertire, con politiche mirate che vadano al di là dell'imposizione di far giocare i giovani obbligatoriamente nelle serie minori, la tendenza che hanno le società a prendere il giocatore da fuori piuttosto che intraprendere la via della produzione interna.
    Un caro saluto. Ciao

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  2. Ciao,
    Come allargare la base:
    - facilitando il reperimento di campi, anche in piscine basse, anche in piscine da 1,40, una persona che deve fare 50km per giocare a pallanuoto e 1 per giocare a basket tendenzialmente sceglierà il secondo
    - ELIMINANDO tutti i vincoli per le squadre nel livello promozione, permettendo così la creazione di squadre, che naturalmente produrranno giocatori e comunque faranno parlare di pallanuoto.
    Chi lo deve fare?
    - l'ideale sarebbe una "federazione pallanuoto" che si occupi specificamente del nostro sport, comunque serve un organo che spinga per la creazione delle piscine e per semplificare la creazione di squadre.

    I giovani fanno un sport per emulazione, se è "figo" per i grandi allora anche i ragazzi lo faranno, se gli adulti lo snobbano allora anche i ragazzi non lo faranno.

    Saluti

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  3. concordo in pieno con L'angelo e aggiungo (collegandomi in parte al suo primo punto) che bisogna implementare la pratica amatoriale
    Roberto

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  4. Mi limito a dare i numeri e raccomando un po' di attenzione nell'interpretare i dati. Calcolando infatti l'incidenza ogni 10mila abitanti il secondo posto della Lombardia corrisponde a 1.25 (undicesima in graduatoria), mentre Marche, Abruzzo e Basilicata (rispettivamente all'ottavo, tredicesimo e quindicesimo posto nella classifica assoluta sono fra le prime 5 (oltre 3/10000 ab.) per incidenza. Tolta la Liguria, prima per distacco con 7.19 praticanti ogni 10mila abitanti, ci sarebbe da lavorare soprattutto nelle regioni più popolose (oltre i 5 milioni di abitanti) fra le quali solo il Lazio supera la soglia dei 2 praticanti/10000 ab. (seconda in classifica con 3.92)

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  5. Ciao a tutti, il mio intento in questo dibattito sarebbe di non comparire per poi analizzare le proposte tra qualche giorno, ma mi preme rispondere ad Ale, che ringrazio molto per l'interessante analisi statisica. Ti invito a rivalutarla confrontando i tesserati U13->U20 con il corrispondente contingente della popolazione, non con il totale.

    Detto questo, converrai con me che poco più di 11mila tesserati sono un numero veramente esiguo.

    Tempo fa un preparatore atletico che lavorò a Bologna con me negli anni 90 ed oggi tra il basket e il Volley di alto livello mi raccontava come per costruire 4 squadre nazionali Under 15 di pallavolo (quattro!) la relativa federazione valutò tra circa 15.000 atleti che in quella fascia d'età meritavano di esser visti ...

    Ribadisco quindi il mio invito a proporre:
    1. Come allargare la base
    2. Chi lo deve fare.

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  6. Io penso che vi sono paesi in Europa e nel mondo occidentale che si chiedono come migliorare il servizio e le strutture per lo sport. Francia Germania Svizzera Slovenia etc hanno piscine che noi a volte ci sogniamo. Non si domandano se sono o meno sport minori. Le ns società' fanno miracoli e li ns nazionali idem. La cultura si cambia non facilmente ed è forse non avremo noi il tempo di veder e i frutti. Simone

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  7. 1) Pallanuoto a mare e rilancio della bellissia Beach Water Polo, ideata da Pallanuoto Sempre, durata 10 anni e al momento in stand-by nel assordante silenzio della federazione (forse con una federazione pallanuoto non sarebbe successo)
    2) pallanuoto estiva a mare
    3) pallanuoto amatoriale
    4) impianti meno costosi (fare basket costa forse 100,00 nel campetto comunale) o 0,00 euro se vai al parco, fare pallanuoto tra 600,00 e i 1000.00 all'anno (ma sappiamo che in Italia quando qualcosa ha sussidio pubblico, poi va a finire a schifo e sperpero)
    5) staccarsi dalla FIN o imporre una maggiore presenza della PN nelle scuole federali

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  8. Ciao,
    si dovrebbe partire dagli allenatori,con il trasmettere la loro passione,poi i sistemi si trovano.
    Abito in una cittadina balneare a nord di Roma,ma in 7 anni non ho mai sfruttato il mare per tanti problemi di permessi,contrariamente ho organizzato tornei nelle piscine amovibili degli stabilimenti,variando le regole in base all'età.
    La passione e la fantasia di ogni allenatore risulterà di fondamentale aggregazione per i piccoli.
    Non ho mai chiesto aiuti,ne alla federazione ne al comune,ma sempre da solo in collaborazione dei genitori,con grandi risultati di numero ,divertimento e alla fine...............d'iscrizione alla scuola pallanuoto,che segue nella fase iniziale quanto fatto in estate nelle spiagge.

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  9. Sempre a livello di vincoli da diminuire,
    per "fare l'allenatore" di una squadra senior di:
    calcio - 1 corso
    basket - 1 corso
    volley - 1 corso
    pallamano - 2 corsi
    PALLANUOTO - 4 corsi (QUATTRO!!!!).

    Questo vuol dire che se un gruppo di amici vuole creare una squadra di pallanuoto o chiama un allenatore da fuori oppure aspetta 3 anni prima di poter giocare.
    Oltre al fatto naturalmente che questi amici devono essere tutti molto giovani perchè se hai più di 28 anni o sei straforte o sei tagliato fuori.

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  10. non facciamo sparire i pallanuotisti
    mettiamoli in gioco
    anzi lanciamo un gioco:
    che fine hanno fatto i grandi pallanuotisti, che vita fanno, a cosa è servito vivere amare e soffrire per la pallanuoto?
    http://iamwaterpolo.org/

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  11. gli Americani applicano la logica del "provino" anche alla pallanuoto
    invece di fare le code per partecipare a spettacoli televisivi i ragazzi e le ragazze fanno la fila per entrare nel Olimpic Development Program, porta principale di ingresso per la nazionale olimpica.
    Pagano 100 dollari per una giornata, organizzata in 12/13 città degli stati uniti durante la quale arbitri, coach e osservatori valutano in modo scientifico, con test precisi e punteggi precisi se farli entrare nella squadra della Zona. Fatte le squadre c'è un campionato tra loro e selezioni successive con test e punteggi che dovranno servire per selezionare la squadra Juniores nazionale, dalla squadra Juniores nazionale le qualità per entrare nella squadra Olimpica le decide il tecnico.
    Il sistema è stato ideato "qualche anno fa" da un tecnico europeo, tale Rudic, d'you know?

    per Edoardo: dovresti avere un doc tradotto, ma ora hanno migliorato le pagine del Programma

    http://www.usawpodp.com/index.html

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  12. gli Americani applicano la logica del "provino" anche alla pallanuoto
    invece di fare le code per partecipare a spettacoli televisivi i ragazzi e le ragazze fanno la fila per entrare nel Olimpic Development Program, porta principale di ingresso per la nazionale olimpica.
    Pagano 100 dollari per una giornata, organizzata in 12/13 città degli stati uniti durante la quale arbitri, coach e osservatori valutano in modo scientifico, con test precisi e punteggi precisi se farli entrare nella squadra della Zona. Fatte le squadre c'è un campionato tra loro e selezioni successive con test e punteggi che dovranno servire per selezionare la squadra Juniores nazionale, dalla squadra Juniores nazionale le qualità per entrare nella squadra Olimpica le decide il tecnico.
    Il sistema è stato ideato "qualche anno fa" da un tecnico europeo, tale Rudic, d'you know?

    per Edoardo: dovresti avere un doc tradotto, ma ora hanno migliorato le pagine del Programma

    http://www.usawpodp.com/index.html

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  13. Parto dalla domanda n°2.
    La base dovrebbe essere allargata dalle società, perché sono loro che hanno (o dovrebbero avere) a cuore che nelle loro zone ci sia una ampia varietà di atleti. Alla federazione non importa piú di tanto che ci siano 50 iscritti in piú nel fiuli o in un'altra zona, invece penso che cambi abbastanza per il Trieste ( per fare un esempio).
    Rispondendo alla prima domanda, penso che le societá piú grandi dovrebbero favorire la creazione di club piú piccoli in realtà minori (per poi chiamare a se i giocatori piú talentuosi e cedere quelli che hanno meno spazio) e se non delle vere e proprie società, almeno dei corsi di avviamento.
    Un altro mezzo potrebbe essere, per squadre (che non riescono a iscriversi ai campionati fin) e/o corsi di avviamento, partecipare (e quindi organizzare) campionati secondari sotto l'egida degli enti di promozione sportiva (UISP, AICS, CSI, CUSI, LIBERTAS etc...)

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