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lunedì 16 luglio 2012

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Questo post prevede il futuro, e non è per nulla pessimista: contiene semplice realismo, condito da una punta di ottimismo.

Questo post potrebbe benissimo essere scritto il 25 febbraio 2013: a quella data non ci sarà bisogno di cambiare una virgola del contenuto che leggerete.

Roma, 25 febbraio 2013 (per finta).
Ve l'avevo detto, il passaggio della pallanuoto a Sky per le passate Olimpiadi non ha rispettato le attese.

Tante persone mi hanno detto: vedrai, con SKY cambierà tutto, basta con la partita trasmessa sulla RAI, basta con queste riprese vergognose, basta con i riflessi dell'acqua, basta con le telecronache loffie!

A tutte queste persone ho sempre risposto che SKY non stava mettendo in onda la Pallanuoto, ma le intere Olimpiadi.

E non è che lo stesse facendo per simpatia, ma per denaro.

Sostenevo inoltre che se una finale scudetto porta 78.000 telespettatori, significa che una normale gara ne attrae 20.000, ad essere fortunati. E che se a questi metti il vincolo della Pay-per-View, allora il numero non aumenta, diminuisce. Parlo del post-Olimpiadi, ovviamente.

Ma siccome questo non bastava a convincere i detrattori del Pubblico Servizio che SKY avrebbe trasformato la rana in principe, mi attaccavo ai numeri e alla logica.

A metà 2012 SKY ha acquistato i diritti per l'EUROPA LEAGUE di calcio.

Perchè?

Semplice: in EUROPA LEAGUE era prevista la partecipazione di Inter, Lazio, Napoli. Ovvero le città di Roma, di Milano e Napoli, che sono le 3 aree in cui SKY realizza il maggior numero di abbonamenti.

Ergo, in un anno in cui ha perso circa il 5% degli abbonati a causa della crisi, e nella (vana?) speranza che il Motomondiale porti qualche beneficio, SKY ha pensato bene prima di tutto di dare a questo zoccolo duro un buon motivo per rinunciare al pane ma non alla partita di calcio. Insomma, una normale azione aziendale per cui, in tempi di crisi, pensi a trattenere il cliente prima di cercarne di nuovi.


Insomma, SKY non trasmette eventi per simpatia. Li trasmette se intravede un business, se capisce che entrando in quello sport ottiene una fetta importante di nuovi abbonamenti.



Per SKY le Olimpiadi sono un'ottima postazione per monitorare gli share generati da tutti gli sport, utile per poi scegliere con precisione su quale disciplina investire successivamente. Ecco perchè non hanno scelto noi.

Roma, luglio 2012 (per davvero).

Quanto avete appena letto accadrà con certezza, a meno di un miracolo di organizzazione, presenze e contatti tv. 
Ma francamente, piuttosto che attendere che un miracolo si realizzi, preferisco continuare a proporre strade che ci permettano di crescere su tutti i fronti, anche lentamente, ma in modo tale da essere pronti per la prossima occasione: questa è troppo vicina, ed in un mese i miracoli non si possono fare. 

Se invece si dovesse realizzare il miracolo sono pronto a farne uno personalmente, abbonandomi a SKY.

3 commenti:

  1. Vi segnalo il commento di Fabio Frison dalla pagina facebook http://www.facebook.com/SpreadingWaterpolo:
    Sono d'accorso in linea di massima sull'articolo. Quello che SKY "potrebbe" insegnarci e dal quale si dovrebbe ripartire, e che anche la pallanuoto, "trasmessa" e "presentata" come un evento e non come il fimino della prima comunione, è coinvolgente e "televisiva". Ho visto gli speciali di SKY del settebello è sinceramente sono fatti bene e capaci di trasmettere qulacosa a chi lo guarda. Vi ricordate qualcosa del genere fatta dalla RAI? Detto questo sono anche io convinto che cambiera poco o niente, ma non per colpa di SKY....

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  2. Diciamo, intanto, che lo sport nazionale è il calcio non la pallanuoto. Scrivo ciò, perché le televisioni private,come SKY,fanno del business e non beneficenza.. Poiché per accedere ai programmi di SKY bisogna pagare, la partita di pallanuoto verrebbe trasmessa solamente se c’è l’audience e si supera un certo share. Poiché abbiamo visto che in una finale di pallanuoto europea,gli spettatori erano +/- 70.000, la SKY non avrebbe nessuna convenienza a trasmettere partite di pallanuoto. Diverso è il discorso con la RAI che, essendo un servizio pubblico ed incassando gli abbonamenti,potrebbe d’intesa con la FIN,promuovere questo sport che ci ha portato medaglie olimpioniche,mondiali ed europee per nazione e per club. Firmando un protocollo d’intesa FIN-RAI, anche le aziende potrebbero inserirsi nella pubblicità televisiva o come sponsorizzazione della squadra..Dopo aver perfezionato bene il prodotto, potrà essere venduto al miglior offerente. La grossa società o la multinazionale, pubblicizza il suo prodotto,sul pianeta calcio, pagando centinaia di migliaia di euro perché viene vista da 40.000 persone allo stadio e altri milioni di telespettatori in TV. Per vedere una partita di pallanuoto in piscina si arriva ,al massimo in 200 persone,per la maggior parte parenti e tifosi sfegatati ed inoltre gratuitamente,fatta eccezione per Imperia,dove hanno gli spalti pieni e a pagamento,ma è l’eccezione che conferma la regola.

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  3. Mimmo, sono d'accordo con te. E credo (ma del resto chi legge questo blog deve ormai averlo capito) che dobbiamo lavorare tutti affinchè le eccezioni come Imperia, Lodi e altre siano sempre meno "eccezioni" e sempre più la "regola".

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