... L'esempio del Volley: se ti applichi nella tua realtà puoi creare qualcosa di grande, puoi coinvolgere un intero quartiere, un'intero paese, un'intera città...
... da molti anni noi siamo fermi sui nostri numeri, facciamo cose per piacere solo a noi stessi, non lavoriamo (più) per catturare nuovi appassionati...
...siamo straordinari nell'utilizzare notevoli energie per spiegare perché una cosa non si può fare...
Al termine delle mie prime incursioni in territori che non mi competono, e dopo alcuni interessanti commenti da parte dei lettori mi sento di dover cominciare a tirare le prime somme.
Rugby versus Volley - la sintesi di questo confronto è fortemente rappresentativa delle mie convinzioni: se vuoi far decollare uno sport devi partire dal basso. Il Rugby, la FIR, ha creato una splendida vetrina, dimenticandosi però di curare i prodotti del proprio negozio. Invece, se parliamo di una sola cellula dell'organismo Volley, vale a dire la squadra del Busto Arsizio, trovo vincente l'idea di partire dal territorio e "iniettare pallavolo" in ogni strada, in ogni impianto di aerazione per far si che un'intera città, per grande o piccola che sia questo non importa, gradualmente si sia assuefatta al Busto Volley Style ed oggi si senta protagonista assoluta, la settima giocatrice in campo.
In questo confronto c'è tutto ciò che penso: ciò che vorrei dal mio sport (l'attività del Volley Busto Arsizio) e ciò che non vorrei mai (come l'intervento federale del Rugby che trovo fine a sé stesso).
FIN versus Società di Pallanuoto - per questo motivo pur apprezzando i contenuti dell'intervento di Fabio Frison (vedi commenti all'articolo sul Rugby, che puoi leggere QUI), che stimo molto in qualità di osservatore-praticante, non sono d'accordo con le sue conclusioni, mentre ne condivido gli obiettivi.
Fabio parla di
1) Aumentare la base di praticanti.
2) Aumentare la visibilità del nostro sport.
1) Aumentare la base di praticanti.
2) Aumentare la visibilità del nostro sport.
Mi trova pienamente d'accordo, anche se non è tutto qui.
Non mi trovo però sui metodi, troppo istituzionali: mi pare che Fabio ricerchi una soluzione dall'alto e come lui, inutile negarlo, il 95% degli addetti ai lavori pallanuotistici, straordinari nell'utilizzare notevoli energie per spiegare perché una cosa non si può fare.
L'esempio del Volley deve invece aprire ad una possibilità diversa, cioè che se ti applichi nella tua realtà puoi creare qualcosa di grande, puoi coinvolgere un intero quartiere, un'intero paese, un'intera città. E' proprio qui il punto, da molti anni noi siamo fermi sui nostri numeri, facciamo cose per piacere solo a noi stessi, non lavoriamo (più) per catturare nuovi appassionati. Ma di questo vi parlerò in uno dei prossimi post.
Fabio parla di due obiettivi che la FIR ha giustamente sentito come propri, e ha forse pensato di raggiungerli con la vetrina scintillante del 6 nazioni. probabilmente non si è collegata bene con le proprie cellule, le società, che non hanno saputo fare il salto di qualità necessario per cogliere l'occasione.
Mi spiego meglio con un esempio: supponiamo che il nostro elemento istituzionale, la FIN agganci un grande sponsor, per esempio Alitalia, o Trenitalia, giurando e spergiurando sulla professionalità (non professionismo, eh!) del nostro sport, noi ci dovremmo aspettare una delegazione di quello sponsor in visita in tutte le piscine delle società di A1: sappiamo tutti che scapperebbe a gambe levate.
In sostanza se vogliamo un movimento istituzionale dobbiamo prima migliorare come società, o tutto il lavoro andrà perduto.
Ciò che propongo ai lettori e alla FIN stessa è di costruire assieme una traccia da seguire, indipendentemente dalla categoria di competenza, per creare qualità all'interno di ogni società che "produce pallanuoto", per permettere poi all'istituzione di creare una vetrina attraente che mantenga le promesse, al contrario di quella della FIR.
Mi rivolgo quindi ai lettori: quali attività promozionali adottate o adottereste per far crescere in qualità e in quantità la vostra società di pallanuoto?
Ottimo intervento. Dobbiamo smettere di piangerci addosso.
RispondiEliminaPotresti postare un elenco di cose da attuare per una scosietà di serie B?
Ciao Antonio, leggo solo ora, scusami.
RispondiEliminaLeggi sul blog quanto esposto da Cesare Grassi, giocatore e dirigente del Fanfulla Lodi: http://spreadingwaterpolo.blogspot.it/2012/05/sportimmagine-il-caso-della-asd.html
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